Massimo Miro e’ nato a Milano. Vive e lavora a Torino. E’ il batterista degli onu44. Una sua raccolta di racconti e’ stata pubblicata da Prospettiva Editrice nel 2001, con il titolo di Sbàuz. Ha scritto su diversi siti letterari, realizza booktrailers e videoclip con la HAPPYINTENTIONSFILMS.
Il suo romanzo Love me do (con il titolo originale di Hanno sparato a John Lennon) è’ stato finalista del Premio Italo Calvino 2001, e si e’ aggiudicato il riconoscimento francese assegnato dall’Universitè’ de Savoie di Chambery. Ha aderito a Liberos, la Comunità dei Lettori Sardi. Il suo romanzo “La Faglia” è stato pubblicato dalle edizioni Il Maestrale, ed è stato presentato alla Fiera Internazionale del libro di Torino l’11 maggio 2012. Un suo racconto Questa non è una canzone d’amore è tra i sei racconti del libro “L’amore non c’entra”, edito da Miraggi Edizioni nel maggio 2015, il quale ricavato va in parte ad una ONLUS che si occupa di violenza sulle donne.
Nel 1985 è’ stato proprietario di una 500L bianca. Nel 1986, insieme, tra gli altri, a Kevin Lodgers, nelle cantine dell’Avogadro fonda i Wayside, e successivamente, nel 1990, i Rossocorvino.
Ama il design illuminotecnico. La sua cantina è’ illuminata da una Tolomeo. E’ goloso di rotelle marca Haribo, da inserire necessariamente intere, come una moneta nella macchinetta del posteggio. Odia tutto cio’ò che è convenzione e gli autoproclami.
Evita quindi Mc Donalds, ma non crede ciecamente nemmeno in Slow Food. Pensa che un altro mondo non sia solo possibile, ma a questo punto indispensabile.
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